Sulle auto col pilota automatico

Argomento lungamente dibattuto di cui abbiamo già accennato in un articolo precedente dal titolo I trasporti del futuro. Tanto per cominciare c’è da dire che non c’è pericolo di fermarsi al semaforo, guardare nella macchina di fianco e non trovare nessuno dietro al volante. Per lo meno non in Italia, perché in realtà in California, dove tutta questa idea della macchina col pilota automatico è nata, non è affatto improbabile. La cosa ha sollevato non poche critiche considerato che in America, tra il 2016 e il 2018, ci sono stati tre incidenti mortali in cui ha perso la vita un pedone per colpa di un’automobile senza autista. Più un altro in Cina. Di questi quattro incidenti, tre vedevano protagonista una macchina Tesla (Model S e Model X) e uno la Refitted Volvo di Uber. I provvedimenti sono stati immediati e per un periodo le macchine self-driving non hanno potuto circolare .

Il problema è in verità molto complesso e i sostenitori delle automobili senza guidatore fanno notare che il numero di incidenti, considerata la quantità di macchine operative su strada, sarebbe comunque non più alto della media degli incidenti stradali comuni. Inoltre, c’è chi dice che gli incidenti siano stati provocati dai guidatori umani, non dal cervello elettronico delle macchine; si sostiene che un più alto numero di auto con il pilota automatico significa meno incidenti poiché il numero totale di esseri umani che guidano è inferiore. In pratica le macchine non sono infallibili, ma sono comunque meno fallibili dell’uomo.

Idealmente questo concetto sarebbe vero, se si tiene in considerazione il numero percentuale di incidenti provocati da distrazione al volante, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, colpi di sonno e incapacità generiche. Chiaramente una self driving car non è soggetta a tutte queste eventualità spesso fatali, ma allo stesso tempo non sembra ancora in grado di eguagliare la guida del buon padre di famiglia che usa tutta la diligenza di questo mondo quando è alla guida. Ma ci si arriverà, questa è quasi una certezza, e a quel punto sì che gli incidenti provocati dall’uomo saranno di più di quelli delle macchine che si guidano da sole. A quel punto le patenti saranno sempre meno, non servirà più fare a turno per chi non beve quando si esce la sera, e osservando le strade si noterà ogni automobile fermarsi allo stop e dare la precedenza tutte le volte che lo impone il codice della strada.

Il 2019 non sarà il futuro da macchine volanti come immaginato da Ridley Scott in Blade Runner nel 1982, ma non si prospetta neanche tanto meno eccitante. Le macchine a guida automatica sono un futuro che è già qui e bisogna guardarsi bene dal sottovalutarlo. L’obiettivo sono strade più sicure, meno traffico e meno inquinamento. I modelli sono infatti tutti alimentati ad energia elettrica e c’è da aspettarsi che anche il Giappone presto dica la sua. Si preannuncia una bella lotta ma se qualcuno stava pensando di investire nell’ambito, si ricordi che “investire” non è proprio il termine più felice.

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